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Brescia
di REDAZIONE 17 apr 2020 08:20

Centrale di Lamarmora: addio al carbone

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È di ieri l'annuncio di A2A di abbandonare da subito l’utilizzo del carbone alla Centrale Lamarmora di Brescia.

Non solo Covid-19.  In un contesto che sembra essere totalmente (e giustamente) concentrato sulla lotta al coronavirus , arriva la notizia che A2A compie  un importante passo in avanti nel percorso di decarbonizzazione del sistema energetico, con l’annuncio di abbandonare da subito l’utilizzo del carbone alla Centrale Lamarmora di Brescia.

Una decisione che beneficia dello stato di avanzamento accelerato degli investimenti già effettuati per la realizzazione degli accumuli termici alle Centrali Lamarmora e Nord e dei progetti di recupero di ulteriore calore da attività industriali e dal termoutilizzatore, progetti in corso di realizzazione e finalizzati ad una crescente ambientalizzazione e sostenibilità dei siti produttivi.

Nella decisione assunta dalla multiutility c’è anche la convinzione che nel dopo Covid-19 potrebbero esserci difficoltà negli approvvigionamenti del carbone, materia prima il cui trasporto internazionale avviene via nave/gomma.

Così per A2A il 2020 potrà essere anche ricordato come la prima stagione termica senza carbone in larghissimo anticipo rispetto alle indicazioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima del Mise, che ha sollecitato l’uscita dal carbone in Italia nel 2025.

L’addio al carbone si inserisce nel piano di investimenti da 105 milioni di euro varato per sostituire il calore prodotto nella Centrale Lamarmora con combustibili fossili (ovvero carbone e gas) con fonti più “green” e a migliorare complessivamente le prestazioni ambientali: il piano, avviato nel 2018, consentirà a regime di conseguire importanti benefici ambientali e il risparmio di 15mila tonnellate di petrolio equivalenti l’anno pari al consumo di oltre 26mila autoveicoli.

In questo quadro risulta fondamentale l’identificazione di altre fonti “green”, che possano sostituire il calore attualmente prodotto dalla centrale, quali - ad esempio - il recupero e il riutilizzo di calore industriale (prima disperso nell’ambiente) dalle acciaierie, avviato con il progetto pilota di Ori Martin (che oggi copre il fabbisogno annuo di 2.000 famiglie) e che nei prossimi mesi disporrà di ulteriori allacciamenti ed estensioni in città, anche grazie allo sviluppo assicurato dal progetto congiunto con Alfa Acciai.

Per effettuare un passaggio che avrà importanti ricadute anche sull’ambiente, che probabilmente andranno a scontrarsi con alcuni limiti imposti da Governo e Regione per l'emergenza sanitaria, A2A dovrà realizzare tre nuovi serbatoi per l’accumulo dell’acqua calda per una capacità complessivi di 10mila metri cubi presso la Centrale Lamarmora e la Centrale Nord. Queste strutture consentiranno di accumulare il calore prodotto nelle ore fuori picco e utilizzarlo quando c’è maggior domanda, migliorando l’efficienza del processo, il completamento è già avvenuto alla centrale Lamarmora e lo sarà a inizio del prossimo anno - emergenza sanitaria permettendo - anche alla Centrale Nord;

Il piano prevede poi la realizzazione di un campo solare presso la Centrale Lamarmora, un impianto fotovoltaico, da 250 KW per una superficie di 1.500 mq; il potenziamento di un nuovo sistema ad altissima efficienza per abbattere ulteriormente gli ossidi di azoto, già molto al di sotto dei limiti di legge.

REDAZIONE 17 apr 2020 08:20