lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di ELISA PELLEGRINELLI 17 apr 2020 11:48

I più piccoli lontani dalle scuole

Massimo Pesenti, presidente provinciale Fism: “Ogni settimana prepariamo dei video in cui vengono lette storie o fatti dei lavoretti”

L’emergenza sanitaria mondiale sta portando a un cambiamento del meccanismo dell’istruzione e della didattica. Massimo Pesenti, presidente provinciale della Fism e membro del Consiglio nazionale delle scuole cattoliche, ha parlato della situazione. Solo a Brescia ci sono infatti 255 scuole materne paritarie (80 delle quali presentano anche un servizio per l’infanzia), che contano 22mila alunni e circa 2.000 tra insegnanti, educatori e personale.

Come state affrontando l’emergenza Coronavirus sul fronte della didattica?

Per le scuole materne non si può parlare di una vera e propria didattica a distanza, perché i bambini sono troppo piccoli ed i lavori che solitamente svolgono a scuola comportano meccanismi di interazione e dialogo con insegnanti, educatori e compagni. Tutte le nostre scuole sono di ispirazione cristiana o cattolica e si tratta di attività no profit. Abbiamo però una forte rete di insegnanti, che ogni settimana cerca di creare un ponte tra scuola materna e famiglia, preparando dei video in cui vengono lette storie o fatti dei lavoretti.

Ci saranno delle ripercussioni economiche?

Sicuramente. Innanzitutto, ogni scuola ha optato per attivare una elevata riduzione della retta, tenendo conto delle difficoltà che le famiglie stanno attraversando in questo periodo di stallo a livello lavorativo. Non abbiamo potuto azzerare la retta perché ci sono dei costi che dobbiamo coprire, come ad esempio le utenze e l'anticipo della cassa integrazione per gli stipendi per i dipendenti delle scuole materne. È importante però sottolineare che ci siamo mossi su tre fronti. Abbiamo chiesto al Ministero e a Regione Lombardia l’anticipata erogazione dei contributi ordinari, che solitamente vengono versati prima dell’anno scolastico seguente. Ci siamo poi mossi chiedendo al Governo un fondo straordinario per poter aiutare le famiglie e abbassare ulteriormente le rette. Da ultimo, abbiamo preso accordi a livello bancario per poter anticipare gli ammortizzatori sociali.

Seguendo l’andamento attuale, è probabile che ci sarà un’apertura delle scuole nel mese di agosto?

Questo è un fattore che dipende da scuola a scuola: molti dei nostri istituti effettuano già un servizio di Grest estivo, ma è ancora tutto da valutare in base alle variabili. Se una scuola decide infatti di aprire ad agosto, cosa che credo non accadrà, dovrà scegliere se puntare su un recupero dei mesi persi o su un Grest. Nel primo caso, la scuola dovrebbe chiamare anche gli insegnanti, mentre nel secondo soltanto gli educatori. Ad ogni modo, è probabile che questo scenario debba slittare all’autunno 2020, dove pare che gli istituti dovranno mantenere il cosiddetto social distancing. Sarà complicato per tutti i livelli d’istruzione, ma per la scuola materna e la prima infanzia questo tipo di approccio potrebbe anche rilevarsi impossibile da effettuare.

ELISA PELLEGRINELLI 17 apr 2020 11:48