Il volto di Dio è un volto misericordioso

Si è concluso a Tallinn, capitale dell’Estonia, il pellegrinaggio diocesano che ha impegnato, dal 9 luglio scorso, 72 pellegrini bresciani (e non solo) nelle Repubbliche Baltiche.
Mercoledì 16 luglio, nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, il vescovo Pierantonio Tremolada ha presieduto la Messa. L’omelia ha preso come riferimento il Vangelo (Matteo 11, 25-27). “Gesù dice: ‘Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. Egli si è reso conto che le persone che la società considerava importanti hanno fatto fatica ad accettarlo e lo hanno respinto: non hanno, infatti, compreso la profondità e la grandezza della sua persona. Rimane molto sorpreso dalla presunzione di questi che si sentono grandi e giusti e non hanno bisogno di nulla perché sentono di sapere tutto”.
Chi sono, dunque, i piccoli? “Sono le persone che hanno seguito Gesù, i suoi discepoli, gente semplice che, agli occhi dei sapienti del tempo, non aveva grande valore - ha spiegato mons. Tremolada -. Queste persone sono state attratte da lui, l'hanno seguito per ascoltarlo perchè la sua persona lasciava trasparire qualcosa di grandioso che i più semplici hanno saputo cogliere, i sapienti no. I “piccoli” sono persone umili: la fiducia, accompagnata dall’umiltà, sfocia nella felicità. Chi crede con umiltà trova un fondamento saldo per la sua vita perché riconosce che il suo presente e il suo futuro sono nelle mani di Dio e sa che il volto di Dio è un volto misericordioso”.
“Tutto questo - ha concluso mons. Tremolada - trova una sua conferma nei grandi personaggi dell’Antico Testamento. Nella prima lettura, per esempio, si parla di Mosè. Egli chiede: ‘Chi sono io?’. È un segno di umiltà: anche Mosè, in questo senso, è un piccolo. Chiediamo, quindi, la grazia di essere piccoli per essere veramente grandi. Spesso abbiamo l’impressione che il mondo ragioni al contrario. La logica del Vangelo è diversa: si è grandi perché Dio ci rende grandi”.
