Tremolada: L’azione di Dio riguarda il cuore

L’ultima tappa del pellegrinaggio diocesano, guidato dal vescovo Tremolada, è a Tallinn, capitale dell’Estonia. Dopo la visita della città vecchia e di alcuni siti di riferimento come il castello di Toompea, il vecchio municipio e la Cattedrale, nel pomeriggio il gruppo ha proseguito con la scoperta del parco di Kadriorg e la visita all’omonimo palazzo, oggi sede di una pinacoteca, entrambi commissionati da Pietro il Grande all’architetto italiano Nicolò Michetti come dono per la moglie Caterina.
La Messa, presieduta da mons. Tremolada, si è svolta presso il convento di Santa Brigida. Ispirato dalla Prima Lettura, tratta dal Libro dell’Esodo (2, 1-15), il Vescovo ha affermato: “Mosè viene salvato dalle acque. Poi entra nella corte del faraone, diventandone uno dei suoi più fidati collaboratori. Mosè, però, lascerà l’Egitto e vivrà un’esperienza di Dio singolare. Voglio sottolineare questo passaggio proprio per mettere in evidenza che Dio ha i suoi tempi e i suoi piani. Anche oggi, accompagna le persone e la chiesa. In questi giorni mi sono chiesto: ‘Come sta vivendo qui la Chiesa?’. Anche se spesso si ha la sensazione che qui sia una realtà piccola, i disegni del Signore sono più grandi. L’azione di Dio riguarda il cuore e la coscienza delle persone”.
L’omelia è poi proseguita focalizzando l’attenzione sul Vangelo. “Gesù pronuncia queste parole, questo giudizio, con amarezza - sono sempre le parole del Vescovo -. Usa parole molto forti ('Guai a te!') che evidenziano la presa d’atto di una situazione che Lo rattrista. Gli abitanti di questi Paesi hanno dimostrato di non accogliere la predicazione di Gesù e di non interrogarsi nemmeno di fronte ai grandi segni che egli compiva. Queste persone si sono indurite. Ma che cosa ha impedito di accogliere Gesù? La presunzione. Se si riconosce che c’è una misericordia che ci raggiunge e c’è un disegno di Dio si è salvi. Se, invece, si ritiene di non dover imparare nulla e di essere nella condizione di non aver nulla da ricevere, perché si ha già tutto, allora c’è il rischio di rimanere sempre fermi. Chiediamo, dunque, la grazia di essere preservati dalla presunzione”.
Mons. Tremolada ha concluso il suo discorso facendo cenno a due Santi, San Bonaventura e Santa Brigida. “Uno dei segni più belli con cui il Signore si manifesta è la vita dei Santi. Oggi ne ricordiamo due, San Bonaventura e santa Brigida: sono due Santi molto diversi, ma uniti nella testimonianza. Quelle dei Santi sono vite che si sono trasformate grazie alla potenza di Dio”.
