La compassione fa riconoscere la dignità

I 72 pellegrini, in viaggio dal 9 luglio sotto la guida del vescovo Pierantonio, sono approdati domenica 13 luglio nella terza delle Repubbliche Baltiche del loro itinerario, l’Estonia. Dopo aver fatto tappa a Sigulda, la “Svizzera lettone”, dove hanno visitato il Parco nazionale Gauja e le rovine del castello dei cavalieri teutonici di Turaida, hanno affrontato un lungo trasferimento fino alla capitale estone, Tallinn.
In tarda serata, il vescovo Pierantonio Tremolada ha presieduto la Messa, soffermandosi, nella sua omelia, sulla parabola del Buon Samaritano. “Il Samaritano, che era in viaggio, si ferma e cura le ferite di quest’uomo caduto nelle mani dei briganti. Poi lo porta in una locanda e chiede all’albergatore di prendersi cura di lui in sua assenza - ha affermato mons. Tremolada riprendendo il testo del Vangelo (Luca 10, 25-37) -. C’è qualcosa che precede la decisione di prendersi cura, azione che necessita di superare alcuni ostacoli. Anzitutto c’è da notare che colui che si prende cura è un samaritano e i giudei, a quel tempo, non avevano alcuna considerazione dei samaritani, non li sentivano parte del popolo eletto”. Che cosa permette al samaritano di prendersi cura di questo malcapitato? “La compassione - ha continuato il Vescovo -. Il sacerdote e il levita lo vedono e proseguono. Il samaritano ha compassione e si prende cura di lui. La cura mette in gioco le mani, invece la compassione il cuore. La compassione fa riconoscere la dignità dell’uomo e andare oltre gli ostacoli”. Gesù poi chiede ai discepoli di avere cura gli uni degli altri. “Chiunque si incontri va considerato come il prossimo - ha concluso il mons. Tremolada -. Questo è un messaggio di grande attualità”.
I pellegrini, di buon mattino, sono partiti oggi alla volta di Helsinki, capitale della Finlandia. Torneranno in serata a Tallinn, ultima tappa del loro pellegrinaggio.
