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Artogne
di DAVIDE ALESSI 14 ott 2016 15:56

Il Museo della Stampa

La stampa è stato lo strumento e il metodo educativo per la crescita personale grazie all'intuizione di Lodovico Pavoni che per primo in Italia, nel 1821, fondò una scuola tipografica

Il 27 aprile 2009 è stato inaugurato il Museo della Stampa “Il Segno Tipografico Lodovico Pavoni” collocato in un territorio particolarmente ispirato alla comunicazione visiva: L'antica arte camuna delle incisioni rupestri della Valle Camonica che inaugurava una rappresentazione grafica impressa e stampata sulla pietra. La stampa è stato lo strumento e il metodo educativo per la crescita personale grazie all'intuizione di Lodovico Pavoni che per primo in Italia, nel 1821, fondò una scuola tipografica. In onore della formazione ricevuta dai Pavoniani, Simone Quetti di Artogne, che con il fratello Mattia fu allievo della Scuola tipografica pavoniana a Brescia, dopo anni di duro impegno nella sua azienda tipografica, dove ha cresciuto anche i figli Luca e Mauro, oggi a capo delle attività dell'impresa paterna, si è dedicato anima e corpo assieme al fratello alla realizzazione del Museo della stampa “Il segno tipografico” dedicato al Beato Lodovico Pavoni.

La sede è al piano terra della casa di Simone, dove per anni ha svolto attività di tipografo (attività ora trasferita nella zona industriale): ma si tratta di molto più di una semplice esposizione di oggetti e attrezzature, bensì di una memoria attiva di ciò che è stata e che deve essere la cultura tipografica. Un "Segno Tipografico" che si propone di considerare una traccia più profonda di quella dell'inchiostro sulla carta, un'impronta educativa e formativa al gusto, all'ordine, all'estetica. In particolare, Simone Quetti con alcuni amici e colleghi tipografi, ora tutti in pensione, si dedica all'attività didattica per le scuole ed i visitatori, mostrando il percorso della carta stampata dal 1842 (la più antica macchina da stampa dell'Impero austro-ungarico del Museo, che stampò i volantini insurrezionali delle Cinque giornate di Brescia), ha rimesso in funzione la “linotype” e fotocomposizione a mano. E così si parte dalle incisioni rupestri e si scivola sull’onda del tempo fino alle meraviglie delle tecniche moderne. Allo stesso Beato Pavoni è dedicata la piazzetta attigua al Museo con una targa in marmo. Loghi e scritte del “Segno Tipografico” verranno dedicate al “Santo”' che dette dignità ai ragazzi tramite il lavoro della stampa.

DAVIDE ALESSI 14 ott 2016 15:56