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Roma
di MARCO FOLLLINI 28 ott 2021 08:02

Draghi, tra Quirinale, Governo ed elezioni

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Sono in molti, in questi giorni, che si prodigano a dare consigli “politici” a Mario Draghi, e non sarà certo il caso di aggiungersi all’elenco. Tuttavia, è evidente che mano a mano che si avvicina l’appuntamento del Quirinale il capo del governo dovrà decidere cosa fare al riguardo. E cioè se esplicitare – sia pure discretamente – una sua candidatura oppure chiamarsene fuori. La confortevole via di mezzo in questo caso non è data. Se Draghi salirà sul Colle più alto della politica italiana vorrà dire che si è compiuta la profezia più facile e più diffusa.

A quel punto, si tratterà di decidere come proseguire la legislatura, a chi affidare le redini del governo e semmai se e come cambiare la legge elettorale. Non proprio quisquilie, viene da dire. Ma pezzi di un mosaico che il prescelto potrà guardare dall’alto e cercare di completare con un minimo di distacco. Se invece Draghi si chiamerà fuori dalla corsa, o ne verrà escluso, allora inevitabilmente il premier dovrà dedicarsi a un suo piano b. E cioè (anche suo malgrado) sarà chiamato a riconvertire in moneta politica, e magari perfino elettorale, la sua popolarità e il senso stesso della sua impresa di governo. Compito a cui egli non sembra affatto ambire, ma che potrebbe rendersi necessario una volta che la strada del Quirinale gli fosse preclusa. Il futuro di Draghi, insomma, a lungo andare non è e non può essere la mera perpetuazione del suo presente. A dispetto di quanti tra noi giudicano il suo governo il migliore da molto tempo a questa parte.

MARCO FOLLLINI 28 ott 2021 08:02