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di ADRIANA POZZI 10 gen 2019 12:57

Ecumenismo: un cammino ancora lungo

L’appuntamento annuale della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani rappresenta, come sempre, una provvidenziale occasione di riflessione e una salutare provocazione per le nostre comunità

L’appuntamento annuale della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani rappresenta, come sempre, una provvidenziale occasione di riflessione e una salutare provocazione per le nostre comunità. In primo luogo, ci fa riflettere sul fatto che il cammino ecumenico è lontano dall’essere concluso: anzi, dopo il riconoscimento dell’autonomia della Chiesa ucraina, sancito definitivamente pochi giorni fa, che ha creato gravi tensioni tra le chiese ortodosse, sembra quasi si sia fatto un passo indietro. È quindi chiaro che pregare per l’unità rimane una necessità primaria e che nessuno può chiamarsi fuori da questo impegno. Ma soprattutto, la Settimana deve diventare un momento di verifica in cui ogni comunità si interroga su come sente e vive l’ecumenismo. Infatti c’è il rischio che esso sia visto come una “faccenda” che interessa teologi, vescovi, addetti ai lavori e pochi altri, senza ricadute significative nella vita dei fedeli, un’esperienza, per così dire, facoltativa che alcuni, più sensibili e attenti, propongono, ma che resta limitata e, spesso, confinata in spazi e tempi ben precisi. Invece, l’ecumenismo riguarda tutti, sacerdoti e laici, e chiede a tutti di diventare protagonisti, anche nel cerchio ristretto delle nostre parrocchie. Come? Scoprendo che l’ecumenismo insegna un modo nuovo di essere cristiani, aiuta a vedere ciò che unisce rispetto a ciò che divide, favorisce la comprensione e la conoscenza reciproca, si alimenta di rispetto e di amore, vede sempre l’altro con occhi positivi e aperti. Le opportunità per scoperte di queste genere non mancano di certo, grazie alle numerose proposte della Diocesi e, soprattutto, alla presenza di molte comunità cristiane sempre disponibili all’incontro e alla condivisione. Perché allora, non proporre, magari aggregando più parrocchie e dilatando i tempi anche oltre il mese di gennaio, una veglia di preghiera ecumenica, un momento di fraternità e di incontro, un dialogo e un confronto su argomenti quali la giustizia (non a caso, il tema della Settimana di quest’anno è “Cercate di essere veramente giusti” Dt 16, 18 – 20), la verità, la solidarietà, la pace? È vero, queste cose si fanno già a livello diocesano, ma non molti (sebbene siano sempre di più quelli che lo fanno) possono partecipare: così, diffonderle più capillarmente e farle apprezzare da tanti servirà di sicuro la causa dell’ecumenismo e allargherà i cuori ad aprirsi con sempre maggiore generosità verso tutti.

ADRIANA POZZI 10 gen 2019 12:57