lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di LUCIANO ZANARDINI 23 gen 2022 18:48

Essere comunità davanti alla prova della morte

La morte non ci lascia indifferenti. Ci piega, ci mette in ginocchio. Ci piacerebbe esorcizzarla, allontanarla, ma non possiamo. La società in cui viviamo quasi ci convince che la sofferenza non ci appartenga. Ma la morte entra nella nostra vita, ci spiazza, disintegra il nostro ego e ci fa sentire terribilmente soli. 

Se spezza delle giovani vite, ci fa gridare.

È stata una settimana difficile. Prima la scomparsa di Lorenzo, 18 anni,durante l'alternanza scuola lavoro nella provincia di Udine. Poi lo schianto di Rezzato di domenica che ci ha riportato al 12 gennaio quando nelle acque del Trebbia morirono annegati quattro giovani uniti dalla musica.

Di fronte alla tragedia del Bresciano (nella foto di Gabriele Strada, Neg, la macchina distrutta) che ha colpito cinque famiglie diventiamo afoni, fatichiamo ad abbozzare un discorso. Abbiamo, però, il dovere come comunità di una preghiera per chi non c'è più e di farci carico del dolore dei genitori, degli amici e dei parenti di Irene, dei cugini Imad e Salah, di Dennis e di Imad. Per queste famiglie, lo sappiamo, non sarà più nulla come prima. Avranno bisogno di un supporto psicologico e di tanto calore umano. Avranno bisogno di trovare un motivo per continuare a vivere. Avranno bisogno di tempo e di comunità attente.

Molti oratori stanno vivendo la Settimana educativa. È un momento importante per ribadire cosa significa oggi accompagnare le persone. In ogni ambito, possiamo essere educatori di ragazzi (preadolescenti e adolescenti) che forse sono stati i più colpiti dalla pandemia: li abbiamo costretti a rimanere in casa, a tenere solo relazioni virtuali e a non poter sviluppare appieno le proprie qualità sportive o ad addormentare le proprie passioni. Per non parlare delle prime esperienze di servizio agli altri che diventano un bagaglio fondamentale nella formazione di una persona.

Ci ritroveremo con una generazione depressa e annoiata? Al di là di una fotografia della situazione, cosa possiamo fare allora nel concreto?

Da Milano arriva un modello esportabile anche sul nostro territorio. Quindici realtà della Diocesi, attive nel campo dell’educazione e del sociale, hanno stretto un’alleanza per rispondere all’emergenza educativa. L'hanno chiamata "Missione possibile. Una cordata educativa al passo con i giovani". È un percorso tutto da scrivere e da condividere con i giovani e che vede tra i protagonisti gli oratori, le scuole, le società sportive, il mondo del volontariato e le famiglie. Anche Brescia, con la sua tradizione, ha il dovere di aprire nuove strade. Molti oratori, seppur faticosamente tra quarantene varie, stanno facendo la loro parte. Ora sono chiamati ad allargare ancora di più il raggio di azione, a uscire e a sperimentare, tessendo un dialogo continuo con le istituzioni civili, con le associazioni, con le scuole e con le famiglie.

LUCIANO ZANARDINI 23 gen 2022 18:48