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di CARMINE TRECROCI 24 feb 2022 09:49

Il debito sconosciuto

Il mondo non è mai stato così indebitato come oggi. Sommando debiti pubblici e privati nel 2021 si è arrivati a circa 295mila miliardi di dollari, un valore più che triplicato in vent’anni. In rapporto al Pil, il debito si è portato dal 230% del 2000 al 320% del 2019, al 355% dopo due anni di pandemia. Provate a immaginare di avere un debito pari a 3.5 volte il vostro reddito annuo, e in crescita…

In alcuni Paesi avanzati è soprattutto la componente pubblica a essere cresciuta, mentre in Cina, Usa e altre economie anglosassoni sono i debiti di società private non finanziarie a fare la parte del leone. La causa principale della crescita dell’indebitamento è il livello tutt’ora molto basso dei tassi di interesse, che ha stimolato l’accumulazione di debito, comprimendo il costo in interessi da pagare a fronte dei titoli emessi. Per esempio, la statunitense Fed nel 2000 teneva il proprio tasso di riferimento oltre il 6%, contro lo 0.08% di oggi. La relativa facilità di accesso al credito ha per esempio facilitato la ripresa dopo la Grande Crisi 2008-09, anche nel comparto mobiliare, ha alimentato la crescita delle quotazioni azionarie e obbligazionarie, e sostenuto la crescita delle economie sia prima che dopo la pandemia. Proprio la dinamica dei tassi di interesse costituisce ora il principale problema di sostenibilità per il debito. Se lo shock inflazionistico che molte economie stanno attraversando si rivelasse più persistente delle previsioni, le banche centrali spingerebbero i tassi di interesse oltre i livelli già attesi, comunque in significativa ascesa rispetto a oggi. Inoltre, la minore appetibilità di questi strumenti costringerebbe gli emittenti a offrire remunerazioni più generose per convincere alla loro sottoscrizione.

Stime dell’Economist indicano che l’onere del debito potrebbe crescere fino al 20% del Pil mondiale nel 2026, con varie ripercussioni negative per le economie più indebitate. In Usa e Gran Bretagna, per esempio, dove il debito pubblico si somma a un rilevantissimo indebitamento privato. Oppure in Italia, Francia, Grecia, economie i cui governi dovrebbero destinare una quota considerevole di risorse a finanziare cedole o titoli in scadenza, con ripercussioni molto pesanti sulle altre voci della spesa pubblica. Una crescita economica e dei mercati finanziari eccessivamente dipendente dal credito e quindi dal debito può inoltre rivelarsi troppo fragile per risolvere i grandi problemi di sostenibilità sociale ed ecologica di oggi e di domani.

CARMINE TRECROCI 24 feb 2022 09:49