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Brescia
di LUCIANO ZANARDINI 16 mar 2023 09:06

La storia e la preistoria

Nei giorni scorsi i militanti di Blocco Studentesco hanno appeso fuori dal Mantegna uno striscione contro la Resistenza. Il fatto è stato giustamente stigmatizzato da tutte le istituzioni, anche dal ministro Valditara. Tutti più o meno si sono chiesti come sia ancora possibile che alcune affermazioni possano trovare posto in un territorio come il nostro segnato dalla Resistenza e dal coraggio di tante persone che hanno lottato per la liberazione dal nazifascismo. Non è solo un problema di ignoranza. Forse è arrivato, finalmente, il momento di rivedere i programmi di storia.

Gli adolescenti di oggi sono i figli di una generazione (la mia) che nel normale percorso scolastico è riuscita ad arrivare, correndo, alla Seconda guerra mondiale. Nulla di più. Niente Guerra Fredda. Niente muro di Berlino. E per gli studenti di oggi potremmo dire: niente guerra del Golfo, niente guerra nell’ex Jugoslavia, niente apartheid in Sudafrica, niente guerra civile in Rwanda... Ci sono e ci saranno delle eccezioni, ma non vorrei essere nei panni dei docenti. Caro ministro Valditara, qualcosa va cambiato. Non è possibile comprendere la complessità del presente senza conoscere il passato. Il Novecento va studiato. Per molti ormai è preistoria. È qualcosa di lontano nel tempo. Poi, certamente, dobbiamo continuare a coltivare il valore della memoria e della testimonianza. Sono interessanti a tal proposito i tentativi di spiegare e raccontare la Costituzione, perché come disse Piero Calamandrei, “dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.

Merita un plauso l’iniziativa editoriale di Francesca Parmigiani che con i suoi libri (“La Resistenza spiegata ai bambini. Dall’oppressione alla libertà: le radici della Costituzione” e “La Costituzione spiegata ai bambini”) entra in classe e nei luoghi educativi (anche negli oratori). A maggior ragione, oggi, quando ormai, per una questione meramente anagrafica, la tradizione orale delle barbarie della prima metà del Novecento è sempre più difficile.

LUCIANO ZANARDINI 16 mar 2023 09:06