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Brescia
di PAOLA ZINI 14 ott 2022 11:06

Cosa cerchiamo nel lavoro?

Il fenomeno delle grandi dimissioni, noto come “The Great Resignation”, vede dal 2021 un numero crescente di persone licenziarsi dal proprio posto di lavoro. Dallo scoppio della pandemia ad oggi stiamo assistendo a licenziamenti di massa, che stanno profondamente incidendo sul mercato del lavoro, sia per quanto riguarda la domanda che l’offerta. La pandemia ha rimescolato le carte in gioco, le persone hanno assunto la consapevolezza, a proprie spese, di non essere invincibili, hanno scoperto che la vita ti può cambiare in un attimo e dinanzi a ciò si è portati a rivedere le priorità, a chiedersi cosa rende davvero felici. Viviamo tutti in un mondo frenetico, corriamo da quando suona la sveglia a quando andiamo a dormire, ed oggi in molti si stanno domandando se ne valga davvero la pena, si stanno chiedendo a dove portano queste corse. Non è una questione di soldi, i lavoratori sembrano cercare contesti lavorativi dove poter stare bene, che permettano di crescere professionalmente e umanamente, che contribuiscano a dare senso e significato alla propria esistenza, a valorizzare le proprie risorse e potenzialità.

Cercano lavori che non schiaccino le altre sfere della propria vita, ma che permettano di coltivare i propri interessi e che favoriscano e non ostacolino la vita familiare. Si cerca un lavoro dove sperimentare relazioni positive, dove sentirsi riconosciuti, apprezzati e non solo numeri. Un lavoro che certamente ponga obiettivi sfidanti, ma che non costringa a stare in apnea. I contesti organizzativi devono interrogarsi, dunque, su questi aspetti; questo fenomeno, infatti, ci esorta a porre importanza all’istanza del benessere. Troppo spesso il mondo del lavoro ha perseguito la logica dell’utile economico, trascurando, invece, il benessere sia dei lavoratori sia organizzativo. Nel contesto attuale c’è l’esigenza di integrare la dimensione dell’efficienza economica con quella del benessere. Si tratta di aspetti che per molto tempo sono stati considerati in modo disgiunto, ma che oggi richiedono di essere pensati insieme.

È un fatto acquisito che le risorse umane costituiscono l’elemento strategico per le aziende: le persone rappresentano una parte importante delle risorse intangibili delle imprese, sono leva fondamentale per la costruzione e lo sviluppo di condizioni competitive. Risulteranno vincenti, dunque, quelle realtà che saranno attrattive, perché in grado di sostenere un clima positivo, in cui le persone possano stare bene e vivere bene. Si pone con urgenza la necessità di procedere ad una riorganizzazione del lavoro, in modo che questo sia funzionale anche al benessere delle comunità lavorative, al positivo ben-stare dei lavoratori.

PAOLA ZINI 14 ott 2022 11:06