lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di MARIAGRAZIA ARDISSONE 23 mar 2023 10:10

Lavoro e valori

Ho riscoperto con la saggezza del tempo la figura del muratore italiano che, in “Se questo è un uomo” di Primo Levi, deportato ad Auschwitz, quando “lo mettevano a tirar su i muri, li faceva dritti e solidi, non per obbedienza ma per dignità professionale”. Quanta profondità nella semplicità di un gesto e di una postura, di vita, che dice che Valore abbia il Lavoro. Lavoro e Valore, pare un anagramma, un’inversione di sillabe che diversamente incastrate, potrebbero esser persino confondenti ma, in realtà, evidenziano una relazione che è misura della direzione di senso e significato che si attribuisce al nostro fare.

Il lavoro, insegnano Iacci e Galimberti, è labor, opus, ars e otium (fatica, necessità, talento, espressione dell’agire dell’uomo libero) ma, ab origine, è bisogno insopprimibile della persona che si realizza e si tra-sforma, edificando e realizzando sé stessa tramite un fare che tra-sforma la realtà di cui è parte. Il lavoro è specchio di sé, è possibilità di autorealizzazione che si radica nella società in cui operiamo, la quale vive ora grandi trasformazioni e dilemmi legati al senso che il Lavoro e le sue dimensioni hanno assunto, a seguito anche del Covid. Viviamo in un cambiamento d’epoca, ricorda il Santo Padre, e in questa consapevolezza sta anche la lettura del binomio tra dimensione organizzativa ed identitaria d’impresa, due facce della stessa medaglia, che si manifestano mediante il Lavoro.

Il lavoro porta con sé i valori, ne è espressione diretta, dal momento che sono proprio i nostri valori imprenditoriali il presupposto per permeare di significato ed attribuire una dimensione di senso al nostro fare, al nostro modello organizzativo, al nostro essere generatori di un profitto che non sia solo un indicatore economico ma simbolo di un progresso dell’impresa. E i valori alla base del lavoro sono intrinsecamente legati alla motivazione e si traducono in uno stile imprenditoriale, che qualifica e contraddistingue il nostro modo di fare impresa, rende unici e specifici nel mercato in cui si opera, pur magari realizzando analoga attività. L’unicità agisce sull’attrattività e riconoscibilità, crea mercato, muove la curiosità, è leva per una sollecitudine operosa, che impatta sugli indicatori aziendali, che si dinamizzano, crescono e tornano nuovamente al lavoro e ai valori, in un circolo virtuoso che fa bene ed il bene dell’impresa. E nell’urgenza, post Covid, di presidio sugli indicatori economici, voi imprese cosa mettete in campo per ricordarvi quanto il lavoro che agite sia espressione della vostra identità d’impresa?

MARIAGRAZIA ARDISSONE 23 mar 2023 10:10