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di CLAUDIO PAGANINI 29 feb 2024 10:57

Nella testa degli sportivi

Trovate la risposta. Perché il Basket Brescia Germani, primo in classifica e candidato a vincere per la seconda volta la Coppa Italia, è stato subito eliminato dalla settima in classifica? Eppure squadra e allenatore sono gli stessi!

Perché il Brescia Calcio, dopo aver perso cinque partite di fila con Gastaldello, ha cambiato allenatore e col nuovo Maran ne ha vinte tre e pareggiate tre? Eppure sono sempre gli stessi giocatori.

Perché la Feralpi Salò, ultima in classifica, dopo un filotto di sconfitte, di punto in bianco ne ha vinte due e pareggiate due? Eppure sono sempre gli stessi i giocatori e l’allenatore.

Merito del Padre Spirituale? Dei riti scaramantici? Della casualità?

Mi sono fermato ad approfondire con i rispettivi presidenti del Basket e del Calcio: Graziella Bragaglio, con Massimo Cellino e con Giuseppe Pasini. La risposta è stata la medesima: tutto è nella testa dei giocatori. L’esito di ogni partita dipende dalla concentrazione, dalla libertà interiore, dalla fame di successo come pure dai litigi in famiglia. Mazzone, da pragmatico, diceva che se un giocatore ha piedi buoni e testa marcia… non farà mai carriera!

L’ho chiesto anche all’allenatore del Brescia Calcio, Rolando Maran, che mi ha risposto: “È una bella domanda. Vorrei tanto saperlo anch’io. Anche noi purtroppo ci accorgiamo soltanto dopo d’essere riusciti a trovare l’alchimia che conduce alla vittoria. Curiamo nei minimi particolari l’allenamento e il riposo; l’alimentazione e il tempo libero; con noi collaborano preparatori atletici, medici, motivatori e personal trainer; proponiamo cultura e spiritualità. Ma riuscire ad entrare nella testa di un giocatore affinché dia il meglio di sé rimane la vera chiave di ogni successo! Ed è un mistero!”.

Considerando infine che il mondo sportivo raffigura ed anticipa l’uomo e la società del tempo, varrebbe la pena chiedersi cosa c’è nella testa dell’uomo d’oggi, di chi ha responsabilità sociali e politiche, dei vescovi e dei sacerdoti, di chi è insegnante o educatore, dei mercanti del tempo libero o dei compagni di viaggio, dei ragazzi e dei giovani sognatori. Sono le persone che possono influire sul benessere della società e che non sempre paiono adeguate. Che sia il caso di cominciare a pensare al bisogno di psicologi, motivatori, personal trainer e quant’altro possa servire per riempire le teste vuote? Che sia questo il tempo per riscoprire la fondatezza di una comunità educativa? Senza scordarsi una candela conclusiva a Maria che scioglie i nodi. Già, potrebbe essere l’unica soluzione possibile per mettere la testa a posto.

CLAUDIO PAGANINI 29 feb 2024 10:57