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di ROSSELLA DE PERI 31 mag 2024 14:20

Percezioni diverse

Laura e Paolo si affidano a una specialista per avere una consulenza riguardo alle difficoltà nel gestire un figlio. Partono col delineare la situazione: il problema è ben chiaro e trova la loro concordanza. Poi cominciano a lanciarsi accuse reciproche sul perché si è arrivati a questo punto, incolpandosi a vicenda di errori educativi, come spesso succede. E da lì, dagli errori educativi, Laura e Paolo cominciano ad accusarsi reciprocamente come coppia, si attaccano cioè sui ruoli di marito e moglie disattesi. O, meglio, è più Laura che attacca Paolo e lui si difende. Laura narra di episodi avvenuti anche decenni prima, come il fare il cascamorto di Paolo con le donne, il non essersi mai preoccupato delle incombenze domestiche e familiari, di aver pensato solo al suo lavoro e di averlo usato come giustificazione di tutti i doveri disattesi.

Paolo è basito: mai sua moglie gli aveva rimproverato cose del genere; lui è all’oscuro di tutto questo malcontento e neanche si ricorda di episodi specifici da lei citati. Il colloquio con la specialista sembra aver scoperto il vaso di Pandora e, quindi, creato un problema, invece di risolverlo. Che si fa? La psicologa decide di sentirli separatamente, per conoscere la loro percezione dell’incontro e valutare il da farsi. Paolo ribadisce il suo sbigottimento e ritiene che incontrarsi ancora sia controproducente, perché smuove e mette in crisi un equilibrio di coppia che dura da decenni.

Laura, tutt’altro: è contentissima di essere riuscita, in un contesto adeguato e facilitante, a dire a suo marito cose che covavano in lei da anni. E quindi enfatizza la positività della seduta, all’opposto della sostanziale negatività percepita da Paolo. In effetti, questa situazione non fa che confermare che la percezione di un evento spesso non è univoca. Di fronte cioè a uno stesso fatto, la percezione spesso è diversa, perché il vissuto è diverso, rispecchia la nostra soggettività. La persona non è una tabula rasa rispetto a ciò che vede e osserva, ma elabora i fatti in una maniera del tutto personale e che riflette vissuti, ragionamenti, esperienze, sentimenti, valori. La percezione cioè non è neutrale, ma frutto di un’elaborazione tra uno stimolo esterno e la risposta che produciamo, c’è cioè un passaggio intermedio che è individuale, soggettivo. Ecco il motivo di tante liti: perché ci formiamo opinioni diverse sugli stessi fatti. E, ritornando ai nostri protagonisti, che fare? Intanto Paolo ha cominciato a metter in atto cambiamenti che non poteva attuare non essendo consapevole dei vissuti di Laura. E Laura ne è estremamente felice.

ROSSELLA DE PERI 31 mag 2024 14:20