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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 01 mar 2018 08:18

Perché è un dovere andare a votare

Mancano poche ore al voto di domenica 4 marzo è ancora alto il rischio di un forte astensionismo. In molti casi i candidati che si sono impegnati sul territorio sono apparsi più credibili dei leader nazionali

Ormai ci siamo. Ancora poche ore e i seggi si apriranno per dare, finalmente, la parola agli elettori che in queste settimane, se interessati, hanno dovuto assistere a una delle campagne elettorali più polemiche della storia recente. Per anni abituati alla contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, gli elettori hanno registrato quest’anno, forte anche del consenso cresciuto negli anni, l’irruzione sulla scena del Movimento 5 Stelle. Il movimento, dopo le prove generali del 2013, si candida, al pari dei due storici competitori, a guidare il Paese. Lo scacchiere politico, poi, si è arricchito di un nuovo fronte, che molti, soprattutto in questa fase elettorale in cui anche un solo voto potrebbe spostare parecchi equilibri, faticano a comprendere se non inquadrato nell’ottica di contrapposizioni meramente personali e pregiudiziali. Si tratta di quello fratricida nato dallo strappo tutto interno al Pd con l’addio di Bersani, D’Alema, Grasso e altri esponenti in aperto contrasto con Renzi.

Un campo di battaglia tanto frastagliato non ha giovato certo alla qualità della campagna elettorale. E a perderci, ancora una volta, sono stati i cittadini elettorali che accanto alle tradizionali liti da salotto televisivo o da comizio, hanno dovuto sorbirsi ciò che, parafrasando una celebre frase tratta dal film “Blade runner”, “gli umani non avrebbero potuto immaginarsi”. Spettacoli scarsamente decorosi che hanno avuto per protagonisti tanti big dei diversi schieramenti più attenti a delegittimarsi l’un l’altro o a inventarsi colpi ad effetto che a far comprendere ai potenziali elettori (sono moltissimi ancora gli indecisi) cosa intendono realisticamente fare per il Paese. La speranza è che almeno in queste ultime ore si ricordino che il momento elettorale e gli elettori sono una cosa seria, da non cercare di abbindolare solo per mero tornaconto numerico.

“Voce” in queste settimane, però, ha avuto modo di sentire tanti bresciani che hanno scelto di mettersi in gioco, nei diversi schieramenti, per le politiche e le regionali. Al di là delle scelte di campo, quello che è emerso è un quadro incoraggiante, che lascia ben sperare.  È un quadro fatto di gente che ha veramente a cuore il bene comune e che si mette in gioco per dare un contributo personale alla sua realizzazione. Un quadro sicuramente più confortante rispetto a quello fornito dai big. D’altra parte, da che mondo è  mondo,  è noto che gli eserciti sono spesso stati migliori dei loro generali... Per questo, anche solo per il rispetto che si deve portare a chi ha scelto di metterci la faccia, impegnandosi sul territorio per far comprendere ai cittadini, ciò che dai salotti televisivi e dai grandi comizi difficilmente emerge, è un dovere non disertare le urne e contribuire con il proprio voto, per quanto possibile, al futuro del Paese e, nel caso della Lombardia, anche a quello della Regione.

MASSIMO VENTURELLI 01 mar 2018 08:18