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di CLAUDIO PAGANINI 03 set 2020 11:24

Pirlo, un predestinato

Il campionato di calcio sta per ripartire. Non bastassero i mille dubbi sulla ripartenza in tempo di Covid si aggiunge ora anche lo stupore sulla scelta degli allenatori. Particolarmente azzardata secondo molti tifosi la scelta di affidare ad Andrea Pirlo la squadra della Juventus, uno dei club più importanti di Europa. Quali competenze ha il nostro Andrea (bresciano, ed amato giocatore di club e di nazionale)? Quali esperienze ha fin qui vissuto da allenatore sulla panchina? Cosa ha vinto finora per meritarsi questo incarico prestigioso? E poi, ve li immaginate i discorsi dei grandi allenatori, delusi per una chiamata che non arriva mai, nel cercare di capire come qualcuno sia predestinato fin dalla nascita a ruoli così importanti? Un po’ succede anche nella vita quando vediamo colleghi meno competenti far carriera e ricevere trattamenti privilegiati. Ma nello sport ci sono di mezzo tanti soldi e non si può sbagliare l’allenatore già in estate. Fino a pochi anni fa il mister ideale era quello in grado di gestire un gruppo, di facilitare le relazioni tra i singoli smussando ogni tensione. Un pedagogista scafato, insomma! Invece, pare che ora i grandi club europei privilegino l’allenatore giovane capace di farsi gestire da un gruppo. Se il capitale umano della Juventus vale 350 milioni di euro (sotto i 30 quello del Brescia!) è evidente che i dirigenti preferiscono conservare e coccolare tutti loro campioni anziché avere un allenatore esperto ed inascoltato che li fa scappare. Ed allora il mister ideale è quello che sa parlare il linguaggio dei giocatori, dello spogliatoio, dei loro desideri… teniamo presente che Pirlo troverà nello spogliatoio suoi ex-compagni di squadra della Juve e della nazionale, come Buffon, Bonucci e Chiellini. Difficile possa comandare: molto più facile che possa dialogare corrispondendo ai desideri di chi poi scenderà fisicamente in campo. Chi parla lo stesso linguaggio si intende al volo sul come fare goal. In questo tipo di club, i giocatori non vogliono tecnica e tattica, ci pensa lo staff di supporto quanto mai stellare alla Juve; loro vogliono solo vincere perché ne hanno la capacità come singoli. Dunque se anche voi ambite a diventare grandi allenatori, non chiedetevi che scuola frequentare. Domandatevi piuttosto se siete dei predestinati, allora tutto sarà possibile anche per voi. Diversamente, accontentatevi del televisore, della poltrona e della birra.

CLAUDIO PAGANINI 03 set 2020 11:24