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Brescia
di ADRIANO BIANCHI 20 giu 2019 08:18

Radio Radicale salva e gli altri?

Alla fine una soluzione temporanea per salvare Radio Radicale è stata trovata. Il 13 giugno è passato nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera un emendamento del Pd che provvede a elargire all’emittente un finanziamento supplementare di altri 3 milioni per il 2019

Alla fine una soluzione temporanea per salvare Radio Radicale è stata trovata. Il 13 giugno è passato nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera un emendamento del Pd che provvede a elargire all’emittente un finanziamento supplementare di altri 3 milioni per il 2019. Il testo è stato riformulato, hanno spiegato i dem, su proposta della Lega, mentre il governo con il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha dato parere contrario. Hanno votato a favore la Lega e tutti gli altri partiti di opposizione, il Movimento 5 Stelle ha votato contro. Certo la libertà di stampa è un valore sacrosanto per la vita democratica. Lo sancisce la Costituzione all’articolo 21. Non si discute. Tutto quello che serve a garantire il pluralismo dell’informazione va fatto. Senza privilegi, senza scorciatoie, nella valutazione del merito del servizio che si rende al bene del Paese, magari secondo regole di trasparenza e legalità.

Non ci dovrebbero essere testate o emittenti di prima o seconda categoria. Non ci dovrebbero essere scorciatoie per nessuno. Per questo proprio non si capisce come mai se per la “salvezza” di Radio Radicale si sono si sono levate voci di autorevoli opinionisti nazionali e, perfino la Lega si è alleata al Pd, tutto tace e continua a tacere mentre si è pianificata la graduale riduzione, e poi la fine, delle risorse a sostegno di giornali come Avvenire e i settimanali cattolici. Non è la prima volta che capita. E forse per certa politica c’è sempre qualcuno che è più uguale degli altri.

ADRIANO BIANCHI 20 giu 2019 08:18